Prendiamo gli scopi di MD, scaricati sempre dal loro sito internet. Ai punti 2 e 3 si dice
2. la protezione delle differenze tra gli esseri umani e dei diritti delle minoranze, specialmente dei diritti degli immigrati e dei meno abbienti, in una prospettiva di emancipazione sociale dei più deboli;
3. il sostegno all'integrazione comunitaria europea, in vista della creazione di una unione politica europea preoccupata della giustizia sociale;
Bene, son contento. C’è qualcuno che ha il coraggio di dire che è contrario a questi scopi? Ma, la domanda è un’altra. Parafrasando qualcuno, “che c’azzeccano questi scopi con la giustizia”? Non si tratta di scopi tipici di un movimento politico?
Quei principi non sono contenuti nell statuto di MD ma nell’art 2 dello statuto di Medel
http://medel.bugiweb.com/usr/statutes%20translation.pdf che e’ una associazione europea di magistrati (dalla Germania al Portogallo, passando per Francia, Spagna e Grecia etc.). Quindi non e’ lo statuto di MD che non c’azzecca con la giustizia, ma quello di Medel. Quindi sarebbe un “problema” non solo italiano ma europeo. Ma questi giudici europei trattano di argomenti non attinenti alla giustizia?
Supponiamo che non vi sia un diritto a esprimere “opinioni” da parte dei magistrati, e che questi possonono discutere solo di argomenti “attinenti” alla giustizia (magari solo in silenzio e a porte chiuse). Ad esempio, l’International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights (http://www.unhchr.ch/html/menu3/b/a_cescr.htm) e’ un trattato internazionale, sottoscritto e ratificato da Italia, Francia, USA, UK e molti altri (http://www.unhchr.ch/pdf/report.pdf). Tra i vari articoli ci sono il diritto al giusto salario (art. 7), alla sicurezza sociale (art. 9), protezione e assistenza della famiglia e delle madri incinte (art. 10), a un adeguato standard di vita (art. Art 11), alla salute (art. 12) all’istruzione (art. 13) e altri diritti relativi a minoranze. Ora mi pare che la definizione utilizzata da Medel e richiamata nel sito di MD sia piu’ conservatrice di quanto contenuto in questo trattato internazionale che l’Italia insieme ad altri paesi liberi hanno ratificato, e che diversi tribunali nel mondo hanno gia’ applicato direttamente saltando la legge nazionale (che ovviamente nulla diceva sull’argomento). Come le leggi, questi tipi di trattati e il loro contenuto possono piacere o meno, ma fonti del diritto sono e un giudice non puo’ ignorarle, se non altro per dovere professionale.